L’emittente di stablecoin Tether ha bloccato 32 indirizzi legati ad attività terroristiche in Israele e Ucraina, in collaborazione con le forze dell’ordine locali.
Secondo quanto annunciato dall’azienda, sono stati congelati 873.118$ in USDT legati ad attività illecite in Israele e Ucraina. L’azione è stata intrapresa in collaborazione con l’Ufficio Nazionale Israeliano per il Contrasto al Finanziamento del Terrorismo.
Paolo Ardoino, di recente divenuto il CEO di Tether, ha sottolineato il fatto che la tecnologia blockchain rende le transazioni in crypto facilmente tracciabili. Questo permette di bloccare l’uso di USDT per il finanziamento del terrorismo:
“Contrariamente a quanto si crede, le transazioni in crypto non sono anonime; sono invece le attività più facilmente tracciabili.”
Il CEO ha aggiunto che l’emittente di stablecoin sta collaborando attivamente con le forze dell’ordine mondiali per tracciare i movimenti illeciti di fondi e, ove possibile, congelare gli asset legati ad attività criminali e terroristiche. Alla fine del 2022, Tether aveva congelato beni per oltre 360 milioni di dollari; di questi, 100 milioni di USDT intercettati sono poi stati riemessi nel mercato.
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La società stima di aver congelato complessivamente ben di 835 milioni di dollari in USDT,: la maggior parte di tali fondi erano associati ad attacchi hacker verso blockchain ed exchange di criptovalute.
I dati sulla blockchain indicano che i criminali informatici si stanno gradualmente allontanando dall’uso di Bitcoin (BTC) per trasferire valore su Internet, preferendo utilizzare invece altcoin e stablecoin per la loro accessibilità e la possibilità di riciclaggio sugli exchange decentralizzati.
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